Gerusalemme: Scoperte al Santo Sepolcro

Fonte: FSSPX Attualità

Ex ingresso dell'Edicola di Costantino

Il restauro in corso del pavimento della Basilica del Santo Sepolcro ha permesso di effettuare nuove indagini archeologiche che confermano la frequentazione di questo luogo fin dall'inizio dell'era cristiana e l'esattezza delle descrizioni lasciate dalla pellegrina Egeria.

È stato pubblicato il 7 luglio il rapporto sui recenti scavi archeologici effettuati nella Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme, dalla professoressa Francesca Romana Stasolla del Dipartimento di Antichità dell'Università La Sapienza di Roma.

La Custodia di Terra Santa ha pubblicato una nota e alcune foto sull'attività archeologica svolta al Santo Sepolcro. Effettuati nell'ambito di un programma di restauro del pavimento della basilica, gli scavi si sono concentrati nei dintorni dell'edicola detta di Costantino, risalente alla prima metà del IV secolo.

Approfittando dei lavori di rinnovamento della pavimentazione, una dozzina di archeologi hanno scavato l'area nella parte nord-occidentale della Rotonda di Anastasio che circonda lo stesso Santo Sepolcro. Il rinvenimento di tratti di muratura anteriori alla fine del IV secolo conferma la presenza di forme di organizzazione della rotonda durante il secolo.

L'orientamento dei rilievi murari conferma la forma circolare della struttura realizzata in quest'epoca lontana. Al centro di quest'area, delle incisioni nella roccia testimoniano l'ubicazione di un piccolo altare che sosteneva parte della pietra che chiudeva la tomba.

Un tesoro di monete

Questa disposizione rappresenta l'aspetto definitivo della Rotonda alla fine del IV secolo, come testimonia il tesoro di monete rinvenuto sotto la preparazione del pavimento di lastre litiche e le cui ultime emissioni sono monete dell'imperatore Valente (364-378).

Gli archeologi metteranno ora a confronto gli elementi rinvenuti con quelli, in particolare, citati nella Peregrinatio Aetheriae, manoscritto attribuito a Egeria, che avrebbe compiuto un pellegrinaggio a Gerusalemme intorno al 380 d.C.

Graffiti in varie lingue

Tra i reperti è significativo un frammento di rivestimento parietale, probabilmente dell'edicola, e di una fase anteriore alla ricostruzione ottocentesca. È ricca di graffiti risalenti al XVIII secolo in diverse lingue, tra cui greco, latino e armeno.

All'interno della tomba, una sezione mostra un antico pavimento marmoreo di epoca medievale, e poi la lavorazione della roccia stessa, con tracce di intensa frequentazione che l'hanno resa estremamente liscia.

Tra i graffiti, due sono particolarmente interessanti in quanto, secondo la Custodia, sono incisi su due mattoni che rivelano l'iscrizione: “Legio X Fretensis”. Questa menzione potrebbe designare la decima legione dell'esercito romano creata da Ottaviano intorno al 40 a.C., ma ciò dovrà essere confermato da studi futuri.

Queste scoperte confermano che il Santo Sepolcro era già venerato nei primi secoli. Il ritrovamento di "una camera sepolcrale simile a quelle rinvenute nella parte settentrionale della Rotonda", dimostra che la tomba di Cristo si trovava originariamente accanto ad altre tombe, in quello che non sarebbe mai potuto diventare un luogo di culto in un contesto ebraico .

 

Graffiti scoperti durante gli scavi